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Nella consapevolezza che l’agire sociale non sia da limitarsi ad un ambito strettamente locale ma che possa estendersi oltre i propri naturali confini territoriali, il Consorzio Percorsi ha sviluppato una specifica area di intervento nella elaborazione e/o attuazione di progetti su bandi nazionali nei diversi settori di competenza e di interesse quali immigrazione, minori, pari opportunità, disabilità, mondialità.
L’area di riferimento si occupa del monitoraggio delle principali fonti di finanziamento pubblico o privato di interesse nazionale capaci di attrarre sul territorio risorse aggiuntive volte al miglioramento delle condizioni umane, economiche, sociali, di partecipazione civile, incluso il contrasto di ogni forma di discriminazione sociale., raggiungendo risultati o cambiamenti sociali di utilità per i beneficiari finali dell’azione.
La partecipazione diretta a bandi nazionali o in partenariato con altri soggetti del Terzo Settore, rappresenta per il Consorzio Percorsi un forte elemento di crescita e di visibilità, in quanto consente non solo di promuovere azioni strutturate in linea con la propria mission ma anche di essere attore sociale che estende la propria azione oltre l’ambito territoriale di riferimento, nel perseguimento delle finalità di solidarietà sociale, nel settore dell’assistenza sociale e della tutela dei diritti civili.
La seconda edizione del progetto FRA NOI, nella quale il Consorzio Percorsi partecipa in qualità di partner con Consorzio Communitas, sulla scia dell’esperienza maturata durante la prima edizione vuole sperimentare percorsi e interventi che portino ad una integrazione stabile i titolari di protezione internazionale.
Nasce dalla osservazione del fatto che i migranti in uscita dalle strutture di accoglienza SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) non sempre possiedono tutti gli strumenti necessari ad integrarsi nella società italiana. La permanenza nelle strutture di accoglienza prevede un accompagnamento strutturato con servizi legali‐burocratici, sociali, formativi, di inserimento lavorativo e corsi di italiano ma per almeno il 30% dei casi chi esce dal sistema di accoglienza si trova in breve a tornare a condizioni di marginalizzazione.
Lʹintegrazione stabile è lʹobiettivo di queste persone, cui è stato riconosciuto il diritto di rifugiarsi in Italia al riparo delle persecuzioni e dei rischi che subivano nel loro Paese di origine. Anche per la società che accoglie è un bene che queste persone si integrino stabilmente, abbiano una casa, un lavoro e tutti i diritti e i doveri che vivere in società comporta.
Il progetto Fra Noi, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014‐2020 ha permesso di sperimentare nuovi modelli di integrazione di persone titolari di protezione internazionale con una rete di oltre 40 tra gestori di servizi di accoglienza, in particolare SPRAR, enti locali e altri soggetti del 3°settore.
Gli assi di sviluppo di progetto sono: il diritto abitativo, declinato anche con forme di accoglienza in famiglia, lʹinserimento lavorativo e, naturalmente, la comunicazione e il continuo confronto fra partners.
Aldilà delle categorizzazioni che la legge prevede, questo è un progetto che permette di indagare nuovi sistemi perché le persone stiano bene insieme e possano insieme arricchire la società in cui vivono con legami, lavoro e diversità.
Area interessata: Regione Campania.
In linea con gli obiettivi definiti nell’Avviso ed in coerenza con i principi della Costituzione italiana e degli artt. 1 e 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani, il progetto 365 MONDI: girotondo di rotazione e rivoluzione antirazzista vuole attivare azioni positive di contrasto alle discriminazioni etnico-razziali attraverso attività artistiche e culturali.
Valorizzando esperienze di rilievo realizzate sul territorio (#LABTeatroPermanente Laboratorio teatrale integrato) ed attraverso il coinvolgimento di esperti nel settore dei diritti umani e delle tematiche antirazziste e personaggi del mondo della cultura e delle arti, il progetto vuole realizzare, durante la settimana di azione contro il razzismo, un minifestival di tre giorni contro il razzismo e le discriminazioni – strumento di comunicazione di valori sociali positivi e di sensibilizzazione della società civile; il minifestival, costruito intorno alla promozione live on/on live di iniziative culturali e artistiche – laboratori teatrali integrati, un talk ed una trasmissione radiofonica con carattere di continuità – trova il fondamento nell’approccio cooperativo dei processi di creazione artistica che costituisce uno dei più importanti esercizi d’integrazione e pratica antirazzista: obiettivo comune, stessa strada, emissari di un solo fine che è l’opera d’arte condivisa.
Obiettivi specifici 1. Diffondere la cultura dell’antidiscriminazione con la promozione di laboratori teatrali quali forme espressive capaci di generare comportamenti e linguaggi di sensibilizzazione e di promozione di valori sociali positivi e la valorizzazione delle differenze.
2. Sensibilizzare e promuovere le tematiche contro il razzismo attraverso dibattiti/talk on line con il coinvolgimento di esperti, operatori sociali, cittadinanza e vittime di atti d’odio e di discriminazione
3. Potenziare gli strumenti di comunicazione con la realizzazione di una radio dedicata che possa restare attiva anche dopo il termine del progetto e volta a veicolare messaggi favorevoli al superamento di stereotipi legati all’appartenenza a categorie sociali e/o a gruppi etnico razziali.
Progetto rivolti a minori di età ed, in particolare, quelli a rischio o in situazione di vulnerabilità (di tipo economico, sociale, culturale), o che vivono in aree e territori specifici particolarmente svantaggiati. Gli interventi di ciascuna proposta progettuale rientrano nell’ambito di segui-to indicato.
Intervento progettuale rivolto alla fascia di età compresa tra 11-17 anni, con l’obiettivo di contrastare l’abbandono e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica, promuovendo, da un lato, percorsi formativi individualizzati, complementari a quelli tradizionali, dall’altro coinvolgendo anche i gruppi classe di riferimento e prevedendo azioni congiunte “dentro e fuori la scuola” che favoriscano il riavvicinamento di quelli che hanno abbandonato gli studi o che presentano forti rischi di dispersione.
Le iniziative inserite in questo terz’ultimo ambito di intervento dovranno prevedere e integrare, in maniera efficace e funzionale, elementi chiave quali:
a) Attività facilitanti l’accesso e la fruibilità di offerte e di opportunità educative in orario extrascolastico e/o nei periodi estivi, volte a integrare per-corsi di apprendimento curriculare per favorire lo sviluppo di competenze cognitive e socia-li, nonché di competenze e consapevolezze digitali, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media;
b) Interventi di riconoscimento precoce di difficoltà di apprendimento e di bisogni educativi specia-li, anche al fine di evitare e/o ridurre fenomeni di medicalizzazione e assicurare offerte educative differenziate e personalizzate, e attenzione alle fasi di passaggio, con azioni di accompagnamento;
c) Attivazione di processi di sviluppo sociale per incentivare una maggiore Agenzia per la Coesione Territoriale UNIONE EUROPEA responsabilizzazione del-le famiglie, favorendo il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare nei servizi presenti sul territorio, attraverso la promozione di patti educativi territoriali;
d) Azioni di rafforzamento del ruolo di tutti gli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, operatori sociali) che consentano sia lo sviluppo di una migliore interazione con i destinatari, sia la diffusione di metodologie di apprendimento e strumenti didattici innovativi.
Saranno attuate iniziative, eventi e interventi caratterizzati da una progettualità integrata e strutturata, in grado di dare risposte multidimensionali, orientate al rafforzamento di famiglie e minori e presentate da partnership competenti e radicate sui territori di intervento.
Area interessata: Comuni della Provincia di Avellino.
PRIMI PASSI è un progetto selezionato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’ Avviso pubblico per il finanziamento di progetti per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative di persone di minore età–Educare Insieme. Presentato dal consorzio Percorsi, in qualità di capofila, insieme alla Cooperativa Sociale HOPE, alla Scuola Paritaria dell’infanzia “Accademia dei giorni felici” , alla Parrocchia di SS Biagio e Stefano di Forino (AV) e a “Pianeta autismo” ETS, il progetto promuove la creazione di un modello di presa in carico globale dei minori, basato sulla responsabilizzazione, il rafforzamento e la messa in rete di tutti gli attori della comunità educante , centrato sul protagonismo dei ragazzi. L’iniziativa si rivolge al territorio della provincia di Avellino (Ambiti Territoriali A02 e A04), e punta a potenziare e implementare la qualità dei servizi offerti dal territorio supportando famiglie e minori e promuovendo un’educazione “diffusa” e pratiche di apprendimento non formale e informale con il supporto della comunità di riferimento.
Le azioni progettuali si rivolgono prevalentemente ai minori della fascia d’età 5-14 in stato di disagio ed abbandono (immigrati, povertà educativa e sociale, dispersione scolastica), normodotati e disabili, attraverso attività di rafforzamento delle competenze sociali e relazionali e l’introduzione di alcune interessanti sperimentazioni nel loro percorso di pre-scolarizzazione.
L’intervento è destinato a minori e famiglie che vivono in una condizione educativa particolare e che nel periodo del lock-down hanno ampliato le proprie difficoltà e subito gravi mancanze nella perdita di socializzazione, nella chiusura prolungata delle scuole, con ripercussioni enormi sul loro sviluppo psico-cognitivo
S’intende rispondere in maniera sistemica alla povertà educativa attivando percorsi multidisciplinari, suddivisi per fasce d’età e realizzando una rigenerazione urbana che parta dalla comunità, come attivatore di relazioni e processi innovativi, per promuovere i diritti dei bambini.
L’obiettivo generale del progetto è quello di dare, attraverso l’accoglienza abitativa temporanea, rinforzo all’intero percorso d’inclusione, offrendo un importante ed indispensabile supporto logistico in contesti compatibili con percorsi d’inserimento sociale e lavorativo previsti.
Sulla base di questo assunto, il progetto prevede un’azione di accoglienza volta a creare condizioni materiali funzionali alla buona riuscita dei programmi di reinserimento sociale; ciò partirà dall’impostazione dell’accoglienza residenziale che verrà organizzata in piccoli appartamenti reperiti a prezzo di mercato per un massimo di 4 unità per immobile.
Il modello sarà quello dell’accoglienza diffusa, tale da favorire il processo di inclusione sociale e da garantire l’idoneità dell’ambiente di vita quanto più possibile vicino ad un normale contesto abitativo, in cui si vanno a sperimentare responsabilità e relazioni in vista di una piena autonomia.
I percorsi di accoglienza saranno individualizzati e, pertanto, diversificati per ciascun ospite in base al profilo delineato;
L’accoglienza sarà erogata attraverso una presa in carico globale, prevedendo servizi di natura integrata (vitto, alloggio, servizi di assistenza, accompagnamento all’autonomia, piani di sostegno socio-educativo e professionale).
Le accoglienze saranno temporanee, con un periodo definito nel progetto individuale di max n 6 mesi. L’eventuale prolungamento del periodo di accoglienza sarà legato al positivo andamento del progetto avviato e alla disponibilità dell’ente ospitante, e dovrà permettere all’ospite di raggiungere l’autonomia, obiettivo prioritario dell’intervento.
Nella fase iniziale di presa in carico verrà siglato un patto di accoglienza tra ente attuatore e destinatario nel quale verranno definiti e condivisi tempi, modalità e obiettivi del percorso. Inoltre, il servizio di housing sociale, oltre al sostegno educativo (tutor), si avvarrà anche un supporto psicologico-terapeutico svolto da professionisti incaricati.
Verranno definiti piani individualizzati di inclusione sociale ponendo attenzione su azioni di orientamento con l’intenzione di favorire l’assunzione di un ruolo attivo attraverso lo sviluppo di competenze che permettano loro di costruire autonomamente il proprio percorso verso il lavoro.
Considerato che il target di riferimento deve realizzare un percorso di bilancio delle competenze la fase di accompagnamento educativo e sociale tenderà a gettare le basi affinché attraverso l’istruzione, la formazione, l’orientamento ed il lavoro, si possa agevolare l’inserimento nella società.
Il progetto prevede un numero massimo di 15 borse di Lavoro e/o formazione di almeno 500 euro mensili per n minimo di 6 e un massimo di 12 mesi.
Area interessata: Comuni della Provincia di Avellino e Benevento.
Le Mani Tese è un progetto che nasce per colmare il gap attualmente presente tra accoglienza straordinaria e integrata, rinforzando l’intero percorso d’inclusione e offrendo un importante ed indispensabile supporto psicologico, amministrativo e logistico in contesti compatibili ai percorsi d’inserimento sociale e lavorativo previsti.
L’ iniziativa, finanziata con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri a valere sulla quota dell‘otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale per l’anno 2020, ha come luoghi di intervento le province di Avellino e Benevento.
È promossa da Consorzio Percorsi, ente capofila, in collaborazione con Caritas Diocesi di Avellino, Fondazione Opus Solidarietatis Pax, La Girella cooperativa sociale, HOPE cooperativa sociale, Oasirpina cooperativa sociale e SUN Soc. Coop. Sociale.
Attività e servizi ai migranti previste dal progetto.
Accoglienza residenziale.
La gestione del fenomeno migratorio in Italia è, da sempre, caratterizzata dal ricorso alla dimensione emergenziale e dall’assenza di progettualità. L’assenza di politiche reali di sostegno all’abitare per i beneficiari di protezione internazionale inasprisce le già profonde dinamiche di segregazione urbana. Tuttavia l’accesso alla casa rappresenta un elemento essenziale per l’inclusione lavorativa e sociale, così come per il godimento di pieni diritti sociali e civili in un territorio.
Il progetto garantirà ai beneficiari (rifugiati a cui è stata riconosciuta, secondo la normativa vigente, qualche forma di protezione internazionale o umanitaria o che hanno fatto richiesta di protezione, purchè privi di mezzi di sussistenza) la collocazione in soluzioni abitative con erogazione dei servizi di accoglienza materiale (vitto, kit igiene, biancheria ecc.)
Il modello sarà quello dell’accoglienza diffusa, tale da favorire il processo di inclusione sociale e da garantire l’idoneità dell’ambiente di vita quanto più possibile vicino ad un normale contesto abitativo, in cui si andranno a sperimentare responsabilità e relazioni in vista di una piena autonomia.
L’accoglienza sarà erogata attraverso una presa in carico globale, prevedendo servizi di natura integrata (vitto, alloggio, servizi di assistenza, accompagnamento all’autonomia, piani di sostegno socio – educativo e professionale).
Le accoglienze saranno temporanee e dovranno consentire all’ospite di raggiungere l’autonomia, obiettivo prioritario dell’intervento.
Inclusione socio lavorativa.
È previsto un percorso di accompagnamento e orientamento individualizzato mirato all’empowerment di competenze trasversali e all’acquisizione di nuovi strumenti formativi e professionali attraverso l’attivazione di tirocini di inserimento lavorativo.
Si partirà, in via preliminare, dalla valutazione del livello linguistico e di istruzione dei beneficiari per procedere all’inserimento in percorsi di apprendimento della lingua italiana diversificati per livello e tesi al completamento del ciclo di istruzione obbligatorio.
Sportelli informativi e di supporto.
Le azioni soprascritte verranno realizzate attraverso la strutturazione di due sportelli informativi e di supporto: uno Sportello rafforzato per l’inclusione sociale (avente sedi dislocate, coordinate da ogni ente membro del partenariato) e di uno Sportello Documenti e Tutele.
Qui saranno offerti gratuitamente:
Per facilitare l’accesso ai servizi è prevista la presenza in équipe di mediatori linguistico-culturali.
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